Zona: Vosne-Romanée – Borgogna
Superficie vitata: 3 ettari
Produzione annua: 7000 bottiglie
Oggigiorno è sempre più raro imbattersi in un nuovo domaine, specialmente nella Côte des Nuits. Olivier & Guillaume Boigey provengono da una delle più vecchie famiglie di Vosne, ma sino al 2017 si erano dimenticati delle loro radici per dedicarsi ad altro: il primo era rugbista, il secondo uno stimato virologo.
Quando però si è presentata l’opportunità di riutilizzare la cantina del vecchio domaine Albert Noirot, di proprietà dei nonni, e recuperare i preziosi appezzamenti dati in affitto non ci hanno pensato due volte.
Entrambi hanno frequentato il liceo vinicolo di Beaune, Olivier è diventato responsabile della cura delle viti, mentre Guillaume si occupa della vinificazione, dove la sua conoscenza di virologo può sicuramente tornare utile.
La cantina si trova a pochi metri dall’emblematico Domaine de la Romanée Conti ed è composta da poco più di 3 ettari di vigneto distribuiti nei comuni di Vosne-Romanée e Nuits-Saint-Georges.
Attualmente l’azienda produce solo vini rossi ma si stanno piantando filari di chardonnay.
Sebbene si siano fatti certificare “solo” come HVE, l’azienda rientra tra i naturali in senso ampio, ovvero solfiti sì ma pochi, rame e zolfo, preparati vegetali e basta.
Lo stile è moderno senza troppo rovere, uve diraspate, macerazioni abbastanza contenute, ricerca dell’esuberanza del frutto, ma senza estremismi: il risultato sono vini molto succosi, precisi ed eleganti.
L’obiettivo dei fratelli è portare l’azienda vinicola ai massimi livelli qualitativi della Borgogna: nei prossimi anni le quantità aumenteranno e verranno aggiunti altri Cru, ad es. Échezeaux Grand Cru, dove il domaine possiede alcuni filari in uno dei migliori appezzamenti, “Les Poulailleres”.
A meno che la natura non metta i bastoni tra le ruote, a nostro parere questo sogno si sta concretizzando: a partire dalla vendemmia 2021 i loro vini son passati da essere semplicemente “ben fatti”, precisi e puliti, ad aumentare di complessità e stratificazione, riflettendo una maggiore consapevolezza dei propri mezzi e della materia prima di cui possono disporre.