La storia del Ruchè, vitigno autoctono della zona di Castagnole ed imparentato con la Croatina, si perde nella notte dei tempi, ma è grazie al parroco che viene salvato dall’oblio. Don Cauda, appassionato di vino oltre che di anime, ne recuperò per caso una vecchia vigna all’inizio degli anni settanta e lo propose per la prima volta vinificato in purezza, cambiandone totalmente la prospettiva.
Dopo una veloce fermentazione con lieviti spontanei, il vino viene affinato tre mesi in acciaio e poi in bottiglia.
Al naso parte delicato con note di rosa appassita, viola e spezie, mentre in bocca ricorda more, lamponi e prugne mature, con accenni di pepe nero.

Uvaggio: 100% Ruchè

Millesimo: 2022 – 14%
Vinificazione: acciaio