Zona: Condrieu – Rodano
Superficie vitata: 5 ettari
Produzione annua: 20.000 bottiglie
Il Clos de la Bonnette è una vigna con una storia tutto fuorché banale.
Sembra che già al tempo dei Romani esistesse sulle colline nel cuore di Condrieu, e per diversi secoli gli uomini della zona si prodigarono per preservarla e coltivarla al meglio, creando terrazzamenti, localmente chiamati “chaillées”, protetti con muretti a secco.
Una storia quindi scavata letteralmente nella roccia e segnata dal sole, dalla fatica, dal caldo e dalla sete, legata indissolubilmente al fiume Rodano che ne modellò per primo il profilo.
Non c’è grande vino senza grande paesaggio direbbe qualcuno.
Probabilmente per la sua estrema pendenza e difficoltà di gestione, questo meraviglioso Clos dal terreno granitico/migmatitico scuro fu abbandonato dopo la seconda guerra mondiale e ripreso solamente negli anni 90 da Isabelle Guiller e Henri Montabonnet, i quali vi si sono dedicati per oltre un decennio, effettuando un intervento poderoso, interamente manuale, per recuperarlo e coltivarlo fin da subito in regime biologico, vinificando per la prima volta solo nel 2009.
Si può quindi dire che il terreno non abbia mai conosciuto prodotti di sintesi.
Al Clos originale si sono poi aggiunti nel tempo altre parcelle sempre nella stessa zona, per arrivare ai circa 5 ettari odierni.
Lo stesso Marcel Guigal, dopo aver visto le vigne, rimase affascinato dal risultato e chiese di acquistarne tutte le uve, ma per nostra fortuna la famiglia decise di continuare a vinificarle direttamente.